Aumenta dell’11% il valore di produzione delle società d’ingegneria passando dai 1850 milioni del 2015 ai 2050 del 2016. E’ questo il dato più significativo che emerge dalla rilevazione annuale sulle società d’ingegneria italiane presentata nei giorni scorsi a Roma dall’OICE .
Risultati ancora più confortanti sono poi attesi per l’anno in corso considerato il trend di crescita per il comparto che fa precedere un aumento del 14% sul 2016 con un valore della produzione pari a 2.341 milioni.
Peccato che a prospettive così confortanti per le società d’ingegneria non corrispondono altrettanto le prospettive di crescita del reddito di dei liberi professionisti dell’area tecnica che stando ai dati de VI Rapporto Annuale del Centro Studi AdEPP (Associazione degli Enti previdenziali privati) hanno subito un decremento pari al 9,4% nel decennio 2005-2015 ponendosi all’ultimo posto fra le categorie professionali con un reddito medio lordo nel 2015 pari a 22.000 euro. Situazione da cui non si rilevano significativi segnali di ripresa.
Al di là di valutazioni di carattere congiunturale, le due differenti situazioni per soggetti che operano sostanzialmente negli stessi settori evidenziano una indiscutibile polarizzazione fra gli operatori le cui cause vanno ricercate nelle politiche degli ultimi anni che hanno marginalizzato il mondo professionale, non ultima quella dell’abolizione dei minimi tariffari cui ora tardivamente si cerca di mettere riparo con “l’equo compenso” al centro del dibattito in questi giorni.